Archicolture / MENTE LA-MENTA?

Nel 2000, per il «IX Festival international des jardins» organizzato dal «Conservatoire International des Parcs et Jardins et du Paysage». Chaumont s/Loire, Francia.

Sbucando da una delle siepi che racchiudono gli appezzamenti disseminati nel parco del castello di Chaumont sur Loire, c'è un intricato intreccio di rete metallica. Avvicinandosi, e attraversandolo, si arriva a una zattera circolare che galleggia su un bacino d'acqua.
La menta acquatica (Mentha aquatica), verde e pura, cresce alla base dei “cuscini di rete” e diffonde un profumo forte e profondo. Al centro c'è uno spazio rotondo e vuoto.
L'assenza di un tema per il "Festival des jardins 2000" diventa per noi uno stimolo per esprimere la nostra visione del nuovo millennio. La nostra idea di "futuro" si basa su elementi opposti che convivono, esprimendo insieme sfiducia e ottimismo.
Il design è concepito attorno a una superficie d'acqua vuota che rappresenta il futuro sconosciuto: il nuovo millennio.
In questo vuoto l'uomo è ancorato a una zattera che galleggia sull'acqua, in un presente incerto.
L'acqua è coperta dal fumo (le gabbie a griglia, alcune sono ricoperte di lana metallica) che dà l'idea della complessità del mondo contemporaneo e ne materializza le mille ombre. La menta d'acqua, metafora della Natura, sorge dall'acqua, quasi sollevando il fumo, diffondendo il suo profumo ricco e pieno di ottimismo.

Disegnato con Gianna Attiani e Daniela Mongini.

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